Artigianato in Sardegna: 10 Eccellenze Da Non Perdere

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Artigianato in Sardegna: 10 Eccellenze Da Non Perdere

 

L’Artigianato in Sardegna è una delle numerose e forti identità dell’isola.

 

Facciamo qualche esempio?

Chi si è mai imbattuto in un ricamo di tappeto sardo, in un caratteristico coltello, in un elegante costume tradizionale, in un cesto in vimini? Sicuramente tutti coloro che hanno trascorso anche qualche giorno in Sardegna.

 

Il tema dell’artigianato in Sardegna è sicuramente un aspetto da approfondire e con questa guida intendiamo fornirvi alcune conoscenze e concetti per orientarvi tra le arti manifatturiere sarde e guidarvi tra queste eccellenze.

 

 

 

Artigianato in Sardegna

Uno degli aspetti più affascinanti del tema Artigianato in Sardegna è che in qualunque parte dell’isola noi andiamo, che sia al Nord o al Sud, in località sul mare o dell’interno, troviamo delle eccellenze che vale la pena scoprire ed approfondire.

 

Incredibili esempi di arte e di creatività vi aspettano e prendono forma in magnifiche creazioni che possono essere sia utili e funzionali nella vita di tutti i giorni, ma possono anche essere bellissimi oggetti di arredo da esporre.

 

Andiamo subito a scoprire assieme le 10 eccellenze di artigianato in Sardegna da non perdere.

 

 

 

Coltelli di Pattada

Il tipico coltello a serramanico sardo si chiama resolza o arresoja e il più importante centro di produzione è a Pattada (da qui il nome del coltello “pattadesa”). Molto importanti sono anche i laboratori di produzione a Santu Lussurgiu (OR) e Arbus in Costa Verde dove tra l’altro è presente il Museo del Coltello Sardo con la arresoja più grande al mondo (4,85 metri di lunghezza) opera di Paolo Pusceddu di Arbus.

La pattadese è stato uno strumento fondamentale nel lavoro agro-pastorale e si producono tante varianti ora ovviamente pezzi da collezione. Ad esempio la lama può essere in acciaio o in damasco, però il manico deve sempre essere in corno di muflone.

Gli animalisti potranno acquistare coltelli con manico in legno che però nulla hanno a che fare con la tradizione autentica.

I laboratori presenti nell’isola producono coltelli su misura e sono tutti firmati dal “coltellinaio” con il proprio cognome, una sigla o un simbolo.

2 curiosità da conoscere: il coltello non ha il blocco di sicurezza della lama, quindi non scatta, e infine, la pattadese si porgeva in segno di amicizia all’altra persona tenendola dalla lama, quindi offrendole il manico.

 

Resolza Pattadesa – Credit: Fogarizzu Coltelli Pattada

 

 

 

Tappeti di Aggius

L’Artigianato tessile nel Nord Sardegna trova la sua massima espressione con il tradizionale tappeto di Aggius, quest’ultimo borgo nominato Bandiera Arancione dalla Touring Club.

La tessitura del tappeto è un’arte mai dimenticata e portata avanti dalle tessitrici utilizzando come materie prime la lana, il lino e il cotone e colori da forti contrasti cromatici come il giallo, il rosso, il viola, il verde, il bianco e il nero.

Il tappeto aggese ha una lavorazione rasata e la tessitura consiste in una successione perfetta di linee colorate, intrecci contrastanti e forme che si sono tramandate nei secoli.

Muscoli forti, nervi e dita veloci per una tradizione femminile affascinante che si tramanda con tanta passione.

 

Credit: MuseodiAggius.it

 

 

 

Tappeti di Nule

Spostandoci più verso il Centro Sardegna e sempre parlando di eccellenza in tema di lavorazione artigianale di tappeti, non possiamo non parlare dei Tappeti di Nule, con il tappeto a stuoia come esempio più importante della produzione.

A Nule la tradizione è antichissima: tappeti a doppia faccia in cui trama e ordito si intrecciano dando vita ad un tessuto molto fitto con disegni e accostamenti cromatici che si tramandano da mamma a figlia.

Altri tappeti rinomati sono realizzati a Samugheo (OR), Villamassargia e Mogoro.

 

Credit: MediterraneaOnline.eu – Copyright CristianaGrassi

 

 

 

Cestini intrecciati a mano di Castelsardo

L’Artigianato a Castelsardo è magnificamente espresso nel Museo dell’Intreccio Mediterraneo di cui abbiamo già parlato nell’articolo relativo ai migliori musei in Sardegna.

E passeggiando nel castello, la parte più antica del paese denominato uno dei borghi più belli d’Italia, ci si imbatte subito in tanti negozietti che vendono cestini, borse, cappellini; così come non è raro vedere qualche signora che intreccia manualmente fibre vegetali, tutta intenta nella sua creazione che poi potrete acquistare come ricordo della vostra visita a Castelsardo.

L’arte dell’intreccio è una lavorazione che ha origine addirittura dalla preistoria e nel corso dei tempi i cestini che ne derivavano erano contenitori indispensabili per la raccolta e trasporto di alimenti o altri oggetti.

La lavorazione dei cestini e l’arte dell’intreccio è molto diffusa anche nell’oristanese grazie alla presenza degli stagni che favoriscono la crescita di piante che forniscono le materie prime idonee.

 

Credit: Museo dell’Intreccio Mediterraneo, Castelsardo

 

 

 

Gioielli Sardi in Filigrana

L’Artigianato in Sardegna prende forma anche con le creazioni di gioielli in filigrana da parte di laboratori orafi fatti a mano con tecniche di lavorazione di oreficeria antichissime.

Cos’è la filigrana? E’ un lavoro di oreficeria ottenuto dall’intreccio e saldatura di sottilissimi filamenti di metallo

I laboratori sono sparsi in tutta l’isola, da Cagliari a Dorgali (NU), da Fonni (NU) a Ozieri (SS).

I manufatti sono in oro o argento e si declinano in tutti i tipi di gioiello: spille, fedi, anelli, orecchini, bracciali, croci da battesimo e tanto altro.

 

Credit: SardaFiligrana.it

 

 

 

Corallo Rosso di Alghero

La produzione orafa ad Alghero si collega alla lavorazione del corallo.

Non a caso la costa di Alghero prende il nome di Riviera del Corallo, proprio perché le acque di questo tratto sono ricche di corallo rosso che viene pescato e lavorato per farne gioielli. Questa pratica risale addirittura agli Antichi Romani.

Il Corallo Rosso ha bisogno di condizioni di vita particolari ovvero una salinità dell’acqua tra il 28% e il 40%, una illuminazione attenuata e un ridotto movimento delle acque. E il corallo di Alghero è riconosciuto come uno dei più pregiati di tutto il Mediterraneo sia per la qualità che per il colore rosso rubino.

Attualmente la pesca del corallo è consentita solamente a 30 subacquei professionisti tra Maggio e Ottobre, e dalla sua lavorazione si ottengono collane, bracciali, orecchini e tanti altri gioiellini.

 

Credit: MirandaLovesTravelling

 

 

 

Maschere di Legno di Mamoiada

Le maschere in legno sono produzioni artigianali tipiche del centro Sardegna, in particolare di Mamoiada, patria delle maschere Mamuthones e Issohadores del carnevale tipico locale.

Non a caso è famosissimo il museo di Mamoiada relativo alle Maschere Mediterranee come già raccontato nell’articolo relativo ai migliori musei in Sardegna.

Le maschere in legno realizzate artigianalmente sono anche relative ad altre figure del carnevale barbaricino come le Sos Merdules di Ottana, la maschera Boes (raffigurante il bue) o quella raffigurante il maiale del medesimo carnevale di Ottana.

Le maschere in legno sono realizzate ad intaglio e devono essere leggere, indossabili, tinte di nero e con le sopracciglia aggrottate e una piccola smorfia di sofferenza sulla bocca.

 

Credit: guarinoannalisainfo.wordpress.com

 

 

 

Ceramiche di Assemini

La realizzazione di manufatti in ceramica è ancora oggi una vera e propria arte ad Assemini, a pochi chilometri da Cagliari, nel Golfo degli Angeli.

Qui, sono presenti tutt’ora una decina di famiglie che portano avanti la tradizione artigianale della ceramica con prodotti che raggiungono tutta l’Italia.

Uno dei tratti più importanti è la lavorazione al tornio che introduce il decoro come elemento basilare della produzione finale.

E’ possibile visionare, ed anche acquistare, delle bellissime opere in ceramica in Via Romagna ad Assemini dove è presente uno spazio espositivo di 500 metri quadri.

 

Credit: buongiornoceramica.it

 

 

 

Pellame e cuoio

La lavorazione del cuoio e del pellame in Sardegna ha una storia più che millenaria e tutt’ora permangono concerie che elaborano semilavorati e sono presenti un pò in tutte le aree della Sardegna: dalla provincia di Sassari a Cagliari, dalla provincia di Oristano a Dorgali.

I manufatti in pelle e cuoio vengono utilizzati sia per pelletteria, quindi portafogli, cinture, borse e altri souvenir, sia per il mercato delle calzature come i famosi gambales, sia per abbigliamento in particolare giacche e giacconi e infine per l’equitazione con la produzione di selle e briglie richiesti in tutto il mondo.

 

Credit: SelleriaSpanu.it a Santu Lussurgiu

 

 

 

Abbigliamento in sughero a Tempio Pausania

Ebbene sì, in Sardegna si producono anche capi di abbigliamento e accessori come borse e pochette in sughero.

Il sughero è un tessuto vegetale che riveste fusto e radici di piante legnose e in Gallura si trova un paese che è uno dei più grandi produttori di sughero a livello mondiale, ed è Calangianus in Gallura.

Oltre il tappo da sughero di cui abbiamo parlato in questo articolo, questo materiale ultimamente viene utilizzato anche per capi di abbigliamento.

In particolare la stilista Anna Grindi ha brevettato un tessuto in sughero e l’ha denominato Suberis.

Il Suberis è una fibra originaria dal sughero stesso tagliato in fogli sottilissimi e combinato con differenti supporto come lino, cotone e microfibra. Rispetta l’ambiente, è impermeabile, antimacchia, antigraffio, morbido, malleabile e resistente all’usura.

E’ proprio il caso di dire che non c’è limite alla creatività!

 

Credit: online-news.it

 

 

 

 

Questo è il meglio dell’artigianato in Sardegna e siamo sicuri che grazie a questa guida saprai come orientarti tra le varie boutique di artigianato presenti in ogni località di vacanza, anche per acquistare dei ricordi della Sardegna durante la tua vacanza.

 

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Ti aspettiamo in Sardegna!

 

 

Giulio Sacripanti

 

 

NB Foto di apertura Museo dell’Intreccio Mediterraneo di Castelsardo – MimCastelsardo.it

 

 

 

 

 

 

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