Le 7 Cose da Non Fare in Sardegna

7 Cose da Non Fare in Sardegna
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Le 7 Cose da Non Fare in Sardegna

 

1. Andare via senza aver fatto un bagno nelle acque turchesi

 

La Sardegna è famosa per il suo mare. Sembrerebbe un luogo comune, ma dopo che uno lo vede di persona, capisce il perché della sua fama.

 

E’ solito sentir dire da tanti viaggiatori che hanno girato il mondo che non hanno trovato un mare così bello, neanche ai Caraibi.

 

Il mare della Sardegna ha queste caratteristiche che lo rendono unico dovuto ad un mix tra fondali particolari e colori mediterranei. Le sue coste offrono diversi tipi di spiagge e diversi colori di mare – ma tutti sono d’accordo nel dire che sono degni di essere visitati. Uno non può dire di essere stato in Sardegna senza aver fatto un bagno nelle sue acque limpide e cristalline.

 

 

2. Non visitare un nuraghe

 

La Sardegna è un territorio che si caratterizza per la presenza di numerosi nuraghi (si stimano intorno a 8.000). Su queste costruzioni del II millenio AC, gli studiosi non hanno ancora trovato un accordo nel definire la loro funzione, ma questo non fa che aggiungere fascino a queste misteriose costruzioni dell’era nuragica.

 

In Sardegna si trova il villaggio nuragico più grande al mondo (Su Nuraxi, a Barumini) che nel 1997 è diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità (UNESCO).

 

 

3. Non assaggiare una vera seada

 

La cucina sarda è ricchissima e varia. Per questo motivo uno potrebbe non riuscire ad assaggiare tutte le specialità gastronomica che quest’isola offre. Ce ne sono per tutti i gusti, dagli antipasti, passando per ricchi primi e svariati secondi per poi perdersi in un mare di dolci che portano le caratteristiche di ogni paese da dove originano. Ma tra tutti questi spunta la seada. Chiamata anche sebada o sevada, è un dolce che attraversa la Sardegna. E’ un dolce che è quasi un pasto, visto che, come direbbe una donna sarda, “è sostanzioso”. Una sfoglia ripiena di formaggio fresco poi fritta e servita con miele diventa un’esplosione di gusto che uno deve assolutamente assaggiare per poter dire di aver assaggiato la cucina sarda.

 

 

4. Non addentrarsi nei centri commerciali naturali presenti in Sardegna

 

L’era dei centri commerciali ha fatto sì che molti si dimenticassero dei negozi locali, quelli gestiti da persone del posto e siti nelle vie delle cittadine e paesi. Troppo spesso si va a visitare, addirittura, i grandi centri commerciali. Andare a passeggiare dentro un centro commerciale mentre si visita la Sardegna è come trasferirsi altrove per quelle ore spese lì. I centri commerciali sono uguali ovunque, con gli stessi negozi. Per conoscere invece un posto, bisogna andare alla ricerca dei negozi locali, dove si può scambiare anche due chiacchere con la gente del posto ed è il miglior ricordo che uno possa portare da un posto che visita.

 

 

5. Non assistere ad un tramonto sul mare

 

Sembrerebbe scontato parlare di tramonto sul mare quando si parla di un’isola. Ma se il New York Times ha pensato di citare il tramonto al Phi Beach (bar situato sopra le rocce a Baja Sardinia) come uno dei 10 più bei tramonti al mondo, ci sarà un motivo.

 

In questo originale bar, dove le persone si siedono sui divanetti, sulle sdraio o sulle rocce, a pochissimi metri dal mare, l’aria che si respira è un po’ magica.

 

Turisti e gente del posto che arrivano da ogni parte a prendere parte di questa specie di festa della natura che si ripete ad ogni tramonto. Barche che si avvicinano e fanno scendere i propri passeggeri, turisti che arrivano incuriositi e ragazzi seduti in gruppo tra le rocce prendendo un drink per assistere insieme ad uno dei più belli eventi naturali in una cornice senza confronti. Sono uno spettacolo da non perdere in Sardegna.

 

 

6. Non addentrarsi nella cultura sarda

 

Sì, è vero che la Sardegna è più conosciuta per il suo mare e per il jet set che frequenta la Costa Smeralda. Ma è anche vero che la Sardegna non è solo questo. La Sardegna ha un cuore antico, dove le tradizioni ancora si tramandano gelosamente da padre a figlio. Dove mantenerle è un obbligo e dove l’orgoglio nasce dalla fierezza di farne anche a meno delle proprie volontà, facendo valere la tradizione da rispettare.

 

Visitare la Sardegna e non andare a visitare il suo entroterra è fare un viaggio a metà. Andare a conoscere i paesi all’interno, dove la vita corre piano e con ritmi e valori lontani da quelli vissuti lungomare è un’esperienza unica che lascia il ricordo nel cuore di chi la vive.

 

 

7. Non assaggiare il Nepente

 

Il Nepente è il vino di Oliena. Oliena è un paese del Nuorese dove le tradizioni sono ancora molto forti. Ad Oliena è un’offesa non accettare da bere e questo suo vino, con un nome che significa “nessuna tristezza” vuole simboleggiare il bere insieme, l’invito al bar e le compagnie, tanto tipiche di questa regione.

 

Questo Canonau (con 10% di Pascale)  si abbina perfettamente alle carni rosse alla griglia, ai primi piatti con sugo di cacciagione e ai formaggi stagionati – tutte pietanze tipiche che è facile trovare ad Oliena e dintorni. Un vino da assaggiare per conoscere una cultura.

 

 

 

 

Ana Maria Vasconcellos

 

 

 

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