7 cose da mangiare in Sardegna

7 cose da mangiare in Sardegna
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7 cose da mangiare in Sardegna

 

La Sardegna è conosciuta per il suo mare trasparente e cristallino, ma anche la sua cucina merita un posto d’onore tra le delizie della cucina italiana.

 

La cucina sarda mantiene viva antiche tradizioni che sono rimaste “pure”, visto che, essendo un’isola, non hanno avuto modo di confondersi con quelle confinanti. Di certe ricette non si conoscono le proprie origini nei tempi passati, perché tramandate gelosamente da madre a figlia per generazioni e generazioni. Scopri quali sono le 7 cosa da mangiare in Sardegna!

 

Si mangia bene un po’ dappertutto, come in Italia d’altronde. Ma ci sono delle cose che uno, principalmente se viene per la prima volta in Sardegna, dovrebbe proprio assaggiare per aver detto di aver conosciuto la cucina tradizionale sarda.

 

 

1 – Il Pane carasau

Il pane carasau viene chiamato anche carta da musica dovuto alla sua sottigliezza e croccantezza. Veniva preparato nel forno di casa una volta al mese circa. Per l’occasione si riuniva la famiglia perché servono più braccia per questo lavoro. Si univano 2 o 3 famiglie, magari tra sorelle, e sfruttavano l’occasione per prepararne una provvigione per tutti.

 

Anche gli uomini venivano coinvolti. La sveglia era messa alle 4 perché bisognava impastare a mano e accendere il forno a legna. Poi erano le donne che pensavano a tirare le sfoglie e cuocere il pane…due volte. Sì, perché la croccantezza caratteristica di questo pane è dovuta alla doppia cottura. Prima viene messo in forno come una pizza. Si gonfia e viene tagliato lungo il bordo diventando 2 dischi che vengono poi cotti separatamente.

 

Questo pane viene ancora oggi prodotti da alcune famiglie per il consumo proprio, ma ci sono ormai diversi panifici specializzati nel produrre il pane carasau.

 

Lo si trova in quasi tutti gli agriturismi e ristoranti sardi, e può essere consumato sia così com’è, ma anche messo di nuovo al forno con l’aggiunta di olio e sale, chiamato pane guttiau, oppure ancora bagnato (diventa come un pezzo di stoffa), per avvolgere delle melanzane alla parmigiana o un pezzo di formaggio. Certi agriturismi lo propongono bagnato e condito con del sugo di pomodoro, pecorino e uova, il tipico pane frattau.

 

2 – Il formaggio pecorino

Il formaggio pecorino si trova anche in altre regioni italiane. Il “cugino” più famoso, pecorino romano, nasce proprio dal lavoro di pastori sardi che si trasferirono nel Lazio e Toscana per produrre formaggio – purtroppo per loro non hanno pensato di registrarne un marchio.

 

Il pecorino è un formaggio che oggi viene prodotto da tutti i caseifici in Sardegna, ma si trovano ancora dei pastori che producono per il consumo personale e sono disposti a vendere o regalare qualche forma.

 

E’ un formaggio molto saporito, che può essere gustato sia fresco – principalmente d’inverno, sciolto sulla graticola del caminetto e mangiato insieme al pane carasau – sia stagionato. Viene utilizzato per condire i diversi primi piatti della cucina sarda ed è solito venire portato a tavola a fine pasto.

 

3 – La Bottarga

Cos’è la bottarga? Sono uova di pesce (in genere muggine o tonno) essiccate. Sono molto saporite e considerate una prelibatezza. Posso essere consumate in diverse maniere. Come antipasto affettate insieme a carciofi o sedano e pomodorini, il tutto condito con del buon olio di oliva.

 

Il suo utilizzo più comune è sugli spaghetti. Ed è anche la ricetta più semplice, perché bastano spaghetti, ottimo olio extra vergine di oliva e bottarga grattugiata.

 

In Sardegna la più grande produzione viene fatta a Cabras, nell’Oristanese, ma ormai è diventato un piatto che si può trovare in tutta Sardegna.

 

4 – La Fregola

La fregola, una delle 7 cosa da mangiare in Sardegna, è una specialità di pasta tipica del sud Sardegna. La sua particolarità è che più che una pasta, sembra dei granelli di grano.

 

Oggi viene prodotta della fregola di ottima qualità in qualche pastificio sardo, ma le sue origini raccontano di donne che spruzzavano dell’acqua sul tavolo da lavoro coperto di farina e che le gocce di acqua, dopo “spostate” delicatamente con le dita, formassero le originali palline non uniformi caratteristiche della fregola.

 

L’abbinamento più comune e gradito è quello con arselle o frutti di mare.

 

 

5 – Malloreddus

I malloreddus sono un formato di pasta tipico del Campidano. Oggi anche questo viene prodotto da più pastifici (anche Barilla), ma originano da quelli fatti a mano dalle massaie sarde che, formando dei cordoncini con la pasta, poi utilizzando entrambi i pollici tagliavano piccoli pezzi incurvati con una forma che sta tra gli gnocchi e le orecchiette.

 

Sono diventati la pasta tipica sarda, proposta in quasi tutti gli agriturismi della Sardegna. Può essere condita in varie maniere, ma dà il suo meglio con un sugo rosso di carne, magari di cinghiale, con l’aggiunta di abbondante pecorino grattugiato.

 

6 – Seadas

Il dolce sardo per eccellenza. Questa specialità riceve diversi nomi dipendendo da quale parte della Sardegna la si vada a mangiare. Può essere seada, come sevadas, oppure sebadas e altri simili. Si tratta di una sfoglia di pasta ripiena di formaggio e poi fritta e condita con miele sardo.

 

E’ una ghiottoneria alla quale pochi sanno resistere e, con i tempi, si sono aggiunte anche delle varianti che sono anch’esse molto apprezzate, come la seada ripiena di ricotta e scorza d’arancio.

 

7 – Torrone

I paesi dell’interno nel Nuorese, sono conosciuti per la produzione del torrone sardo. Fatto esclusivamente con miele, viene prodotto utilizzando la diversa frutta secca disponibile, come noci, mandorle e nocciole.

 

Viene venduto su tutte le feste paesane, nelle tipiche baracche lungo il centro e i produttori sono più spesso di Tonara e Desulo.

 

 

 

 

Ana Maria Vasconcellos


 

 

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