I Segreti dei Centenari Sardi

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I Segreti dei Centenari Sardi

 

La Sardegna è conosciuta per le sue spiagge, per le bellissime località balneari, per le coste, per la storia e tradizioni, per l’archeologia e l’enogastronomia.

Ma c’è di più, e oggi andiamo a fondo anche su un aspetto spesso trascurato, ma evidente, che è quello della qualità di vita.

Non a caso in Sardegna attualmente ci sono quasi 500 centenari, ed è proprio questa la tematica che vogliamo sviscerare in questo articolo:

I Segreti dei Centenari Sardi.

Proprio così, nulla accade a caso. Non è un caso che in Sardegna vi sia il paese con più centenari in rapporto alla popolazione, primato da Guinness World Record. Non è un caso che in Sardegna vi sia una delle cosiddette Zone Blu, che sono 5 in tutto il mondo, e sono quelle aree in cui si concentra un grande numero di centenari.

Per cui in questo articolo svisceriamo alcuni aspetti e andiamo a scoprire i segreti dei centenari sardi, argomento che ha richiamato anche le attenzioni della stampa e dei giornalisti di tutto il mondo.

E siamo sicuri, che al termine della lettura, avrai anche tu curiosità di scoprire le località dove sono presenti i centenari sardi, conoscere le loro abitudini, il loro modo di pensare, e magari sapere cosa mangiano e come vivono.

 

Credit: Laura Mele – La signora Anna di Fonni davanti la sua casa

Link: https://lavocedinewyork.com/arts/arte-e-design/2020/06/23/chentannos-scatti-e-testimonianze-dei-centenari-sardi-da-affidare-al-futuro/

 

 

 

I Centenari d’Ogliastra e della Zona Blu

 

Da sempre oggetto di attenzioni e studi a livello mondiale, ci sono delle aree in Sardegna in cui si concentra un elevato numero di centenari.

Parliamo della Zona Blu, quel territorio situato tra Ogliastra e Barbagia.

Precisamente in Ogliastra, sono questi i centri con un elevato numero di centenari ed inseriti nella zona blu: Villagrande Strisaili, Arzana, Talana, Baunei, Urzulei e Triei. Nella Provincia di Nuoro i centri appartenenti alla zona blu sono Tiana, Ovodda, Ollolai, Gavoi, Fonni, Mamoiada, Orgosolo, Oliena.

Nella fattispecie e per completezza di informazione, le zone blu dove gli anziani raggiungono con facilità i 100 anni di vità nel mondo sono 5:

oltre al territorio individuato e menzionato in Sardegna, le zone blu sono nell’isola di Okinawa in Giappone, a Loma Linda in California, nella Penisola di Nicoya in Costa Rica ed infine ad Icaria in Grecia, dove quasi un abitante su 3 raggiunge in 90 anni di età.

Ma c’è un piccolo centro della provincia di Nuoro, proprio al confine con l’Ogliastra, che detiene un record inserito nel sito ufficiale del Guinness World Record, e parliamo di Perdasdefogu, comune di 1740 abitanti situato a quasi 600 metri sul livello del mare.

A seguito della visita dei commissari del GWR è stato certificato che in questo piccolo paesino è presente la più alta concentrazione di centenari di tutto il pianeta in rapporto alla popolazione e sono infatti ben 8, tutti nativi e residenti.

Il nome di Perdasdefogu in realtà era già noto nel Libro dei Record in quanto sempre qui nel 2014 è stata certificata la presenza della famiglia più longeva del mondo, la famiglia Melis, nella quale i 9 fratelli avevano tutti insieme un’età di 837 anni

 

Credit: IlPrimatoNazionale.it

 

 

 

La longevità sarda fa il giro del mondo

 

La CNN (famosissima emittente televisiva statunitense) qualche anno fa ha realizzato un intervista: una troupe di giornalisti americani si è posta la domanda, “la longevità è solo merito della vita sociale?” (Is a social life the answer to longevity?).

Questa domanda è stata posta a all’equipe di ricerca presidiata dalla docente di Psicologia Generale, Maria Pietronilla Penna, e dai ricercatori del Dipartimento Pedagogia, Psicologia e Filosofia dell’Università di Cagliari, Paul Hitchcott e Chiara Fastame.

La risposta evidenzia alcuni risultati, innanzitutto il ruolo che gli anziani svolgono nel loro tessuto sociale, essi infatti sono considerati una risorsa per la comunità e dalla loro comunità perchè sono custodi delle antiche tradizioni e delle conoscenze; di conseguenza sono produttivi, parte attiva ed integrante e socialmente coinvolti nella realtà locale.

Secondo gli studi dell’equipe cagliaritana, gli anziani della cosiddetta zona blu (un territorio compreso tra Barbagia ed Ogliastra in cui sono presenti numerosi centenari) sono dotati di una miglior memoria rispetto a loro coetanei e pari età, non riportano segni di depressione, o in tal caso in minor misura, e vivono una vità più soddisfacente ed appagante proprio perchè non sono sedentari ma costantemente attivi anche in attività di tipo ricreativo e culturale.

Considerazione personale: se è vero che il processo di invecchiamento di una persona inizia quando si è senza obiettivi, infatti spesso negli uomini l’invecchiamento inizia ed avanza velocemente quando si va in pensione, quindi quando viene meno una utilità sociale, allora a seguito di questo studio condotto dall’Ateneo cagliaritano, uno dei segreti dei centenari sardi è proprio il loro ruolo centrale attivo che ricoprono nel tessuto sociale.

E’ proprio vero il detto: “per fare un centenario ci vuole una comunità“.

 

Credit: Vice.com

 

 

 

Quali sono i segreti dei Centenari Sardi?

 

Non sappiamo quali siano con certezza i segreti dei centenari sardi, ma messi sotto la lente di ingrandimento si ipotizza che vi sia un mix tra alimentazione sana, qualità dell’aria, stile di vita anche grazie al senso di appartanenza e considerazione da parte della comunità in cui vivono, e ovviamente conta anche il fattore genetico, anche se secondo la teoria scientifica, questa componente equivale ad un 5-6% del totale.

Infatti, Gianni Pes, fondatore dell’Osservatorio della Longevità, nonchè professore all’Università di Sassari, e medico, sostiene che il resto dipende dai comportamenti e dallo stile di vita. E curioso anche quanto afferma il Dott. Pes in merito alla sua ricerca sul campo, in quanto in un’intervista afferma che nei primi anni 2000 girava i comuni sardi alla ricerca di centenari, e con un pennarello marcava la loro presenza in una cartina. E la prevalenza di questi era non a caso in quella che sarebbe poi divenuta la Zona Blu.

Il Dott. Pes continua affermando che il senso di comunità è rafforzato anche dal fatto che i centenari vivono in famiglie allargate dove coesistono 3-4 generazioni e quindi si sviluppa anche quel senso di armonia e protezione, di conseguenza anche di benessere.

Anche Alberto Angela, noto divulgatore scientifico, in una delle sua puntate di Ulisse in cui il tema era la Sardegna, ha affrontato il tema del Patrimonio Genetico Sardo. Egli afferma che nonostante le varie invasioni che si sono succedute nel tempo, dai Romani ai Cartaginesi, dai Fenici agli Spagnoli, il patrimonio genetico sia rimasto intatto, addirittura pare vi sia nel DNA sardo un gene particolare che li metta in riparo dalle malattie, concordando poi che il motivo di questa longevità sia dovuto ad un insoeme di fattori come clima, aspetti sociali e culturali, alimentazione, e non solo genetica.

Continuando questa analisi ed andando a spulciare altri documenti emergono che vi sono altri fattori che influiscono come elisir di lunga vita.

Intanto il fatto di vivere una vita senza stress: i centenari sardi infatti come denominatore comune hanno l’atteggiamento nei confronti della vita trovando felicità e soddisfazione nelle piccole cose e affrontando gli eventi inaspettati con la consapevolezza che a volte si è impotenti e non si può fare nulla, anzi, a volte avvenimenti spiacevoli possono essere di aiuto. E non serve a niente lamentarsi per motivi totalmente futili, ma praticare la gratitudine per tutto ciò che si ha, quindi non concentrarsi su ciò che non si ha.

Poi, non c’è traccia di tabagismo: ebbene i centenari sardi non fumano! Anche questa è una bella indicazione per chi aspira a questo traguardo.

Infine, l’attività fisica. E qui non si intende il fatto di andare a correre ogni giorno per chilometri o andare in palestra, ma è sufficiente camminare, passeggiare, spesso per fare la spesa o andare a trovare un parente si va a piedi anzichè prendere l’auto, oppure ancora lavorare la terra, con la conseguenza che anche l’alimentazione è favorita perchè si mangia ciò che si coltiva con la sicurezza di sapere cosa si mette sulla propria tavola, per sè e per la propria famiglia, e molto spesso anche per la comunità.

 

Questi sono gli ingredienti di una “vita centenaria” e direi che gli spunti sono tanti e di grande interesse.

 

Credit: Grimaldi Lines

 

 

 

Ed eccoci al termine di questo meraviglioso viaggio alla scoperta dei segreti dei Centenari Sardi.

 

Per organizzare un tour nei territori e località dove si concentrano i centenari sardi in modo da conoscere da vicino le loro abitudini e i loro rituali contattaci ai riferimenti cliccando qui.

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Giulio Sacripanti

 

 

 

 

 

 

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