Golfo dell’Asinara – 4 Giorni in Sardegna

Golfo dell'Asinara
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Golfo dell'Asinara – 4 Giorni in Sardegna

 

Il golfo dell’Asinara è una destinazione meno nota in Sardegna della vicina Alghero, ma non per questo di minore bellezza. Questo angolo in alto a sinistra della Sardegna raccoglie un mare cristallino e scorci di natura da conquistare chiunque.

 

L’isola dell’Asinara è stata a lungo sede di una colonia penale e dopo la sua dismissione, divenne incantevole punto turistico, dove si trova la natura allo stato brado e la si può visitare con tanti mezzi, incluso il trenino locale e aver la fortuna anche di vedere l’ormai famoso asino bianco.

 

 

GIORNO 1 – VERSO UN’ISOLA…ROSSA

 

Arrivo all’aeroporto di Alghero e ritiro della macchina a noleggio prenotata (in Sardegna, principalmente durante i periodi di maggior flusso turistico, è sempre consigliabile prenotare in anticipo la vettura, rischio non avere disponibilità al momento).

 

Si prende la strada SS127bis nella direzione dell’Isola Rossa. Dopo circa 100km si arriva a questo antico borgo di pescatori che sorge su un promontorio di porfido rosso sul mare proprio davanti al golfo dell’Asinara.

 

Il posto prende il nome da un’isoletta sita proprio davanti con rocce di granito rosso ed è protetta da una torre spagnola cinquecentesca.

 

Qui bisogna vedere i propri gusti. All’Isola Rossa si trovano fondali da sogno per gli amanti del diving, con il suo mare limpido e fondali sabbiosi e rocciosi.

 

Anche chi cerca il vento rimane soddisfatto, la spiaggia di Marinedda (1,6km da Isola Rossa) ospita già, ogni estate, dal 2003 la gara di Surf Frozen Open che porta i migliori surfisti nazionali ed internazionali.

 

A chi viaggia con bimbi – ma non solo, un’altra opzione è il parco d’acqua Acquafantasy ad Isola Rossa.

 

Tenendo presente anche chi vuole soltanto un po’ di sole e mare limpido, non c’è che da scegliere tra le spiagge vicine all’isola Rossa, come la spiaggia Longa, la spiaggia di Tinnari, Cala Rossa o la spiaggia di Li Cossi.

 

Dopo aver preso confidenza con il mare sardo si va a fare check-in in hotel. Si sistemano i bagagli, si fa una doccia e poi si esce a mangiare qualcosa in paese.

 

 

GIORNO 2 – MARE E MEDIOEVO INSIEME?

 

Sveglia con calma in hotel, colazione pigra e poi si va su una delle belle spiagge di Badesi.

 

Badesi ha lunghe spiagge che vengono spesso colpite da maestrale, rendendole paradisi per gli amanti del windsurf e del kitesurf. Ma non solo, ad ogni maggio si effettua il Torneo Magrini di Surfcasting, una gara di pesca che si effettua dalla spiaggia.

 

Si può andare alla spiaggia della Marina di Badesi, facendo la passeggiata che porta a Badesi lungo i caratteristici vigneti che producono il vermentino di Gallura, si può optare per il turismo attivo, visto che dalla foce del fiume Coghinas si può godere di uno spettacolo unico e fare anche escursioni in battello.

 

Chi cerca una spiaggia meno affollata sceglie la Baia delle Mimose, e tanti sono attratti da Poltu Biancu (porto bianco) spiaggia della sabbia bianco abbagliante.

 

Per pranzo, si va a Castelsardo per mangiare l’imperdibile aragosta alla castellanese, preferibilmente abbinata ad un locale vino Vermentino ghiacciato.

 

Questo romantico borgo medioevale è stato fondato nel 1102 dai genovesi. La famiglia Doria ha fortificato l’insediamento chiamandolo Castel Genovese.

 

Questo paese affascina i visitatori perché offre scorci sul mare visibili da ogni stradina del centro storico, ma anche perché vi si trovano ancora le anziane sedute sui gradini della porta di casa intente a tessere cestini di palma nana e rafia.

 

Castelsardo è un paese fiero delle sue feste e tradizioni. E’ conosciuta anche per i rituali della Settimana Santa (Lunissanti) perché la processione passa attraverso chiese medioevali e antiche confraternite di origine spagnole.

 

D’estate c’è il carnevale estivo di Castelsardo, nominato Rio de Frijaneiro.

 

La Concattedrale di sant’Antonio Abate è considerata una delle più belle chiese in Sardegna. Venne costruita nei primi anni del VVI secolo e ha uno stile architettonico tipico del gotico catalano e del classicismo rinascimentale e gode di una eccezionale posizione panoramica a picco sul mare.

 

Verso il tramonto si va a visitare la Rocca dell’Elefante che si trova sulla SS134 per Sedini. La rocca viene chiamata anche Sa Pedra Pertunta (pietra traforata). Questa formazione era già presente nel periodo pre-nuragico viste le decorazioni interne tipiche delle Domus de janas sarde (antiche tombe scavate nella pietra).

 

 

GIORNO 3 – STINTINO E L’ISOLA DELL’ASINARA

 

Sveglia a ritmo di vacanza e colazione rilassante in hotel. Poi si prende la macchina e si va verso Stintino. Questo paesino viene fondato in una data precisa, nel 1885 da alcune famiglie di pescatori che vennero sfrattate dalla vicina isola dell’Asinara in seguito alla decisione del Governo Italiano di istituirvi un lazzaretto sanitario e una colonia penale.

 

Il nome Stintino non ha origine romantiche, ma piuttosto pratiche. Deriva dal sardo “s’istinthinu”, ossia, il budello, nome dato allo stretto fiordo su cui sorse il paese. Vicino si possono ancora vedere le antiche tonnare che fino al secolo XX erano una delle principali fonti economiche del paese.

 

Stintino è diventata famosa sia per la vicinanza con l’isola dell’Asinara sia per una spiaggia che da molti è considerata una delle più bella della Sardegna – La Pelosa. Acque cristalline basse e di toni diversi di azzurro che incantano lo sguardo di chi la ammira. Molto frequentata durante la stagione estiva, offre paesaggi unici anche in primavera e autunno, con l’aggiunta della vegetazione locale.

 

Qui la difficile scelta tra stare metà giornata a godersi la spiaggia della Pelosa e l’altra metà ad Asinara, oppure andare a fare una gita in barca a vela intorno all’Asinara.

 

Le scelte sono tante, visto che si può anche andare in traghetto all’Asinara e poi lì fare una gita (meglio sempre prenotare in anticipo) in 4×4 oppure in bus o trenino.

 

L’isola dell’Asinara è un’Area Naturale Protetta e lì si possono trovare varie specie faunistiche endemiche uniche, come l’asinello bianco. Lì si trova anche un centro recupero per le tartarughe marine.

 

La sera si rientra in hotel. Sazi di tanta bellezza e rinvigoriti dallo stretto contatto con la natura. Doccia e si esce a mangiare qualcosa per finire con il mirto, tipico liquore sardo.

 

 

GIORNO 4 – SALUTANDO IL GOLFO DELL’ASINARA

 

Ci si mette la sveglia anche se è l’ultimo giorno proprio per godere ancora di una intensa giornata nel golfo dell’Asinara.

 

Si parte nella direzione del Monte d’Accoddi, nelle vicinanze di Sassari. Questo importante sito archeologico è unico non solo in Europa, ma nell’intero bacino del Mediterraneo. L’altare preistorico lì presente ha la struttura di una ziqqurat e rappresenta il più antico esempio in Europa di questa architettura tipica della Mesopotamia.

 

Poi si risale verso la costa, si può andare a conoscere la Marina di Sorso, sita nella popolare e lunga spiaggia sassarese di Platamona oppure avvicinarsi a Stintino e conoscere un’altra spiaggia, come Le Saline o la spiaggia Pazzona, entrambe con sabbia formata da sassolini bianchi come chicchi di riso.

 

E dopo l’ultimo bagno (per questa volta) di va verso l’aeroporto di Alghero per il volo di rientro.

 

Si concludono così questi 4 giorni nel golfo dell’Asinara. Una Sardegna ancora diversa, con colori diversi ma sempre unici che rimangono nella mente e nel cuore di chi li conosce.

 

 

Ana Maria Vasconcellos

 

 

 

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