Le 3 Escursioni in Sardegna da fare almeno una volta nella vita

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Le 3 Escursioni in Sardegna da fare almeno una volta nella vita

 

Difficile scegliere, ma un mix di mare, archeologia e natura potrebbe essere la risposta giusta.

 

MARE

 

Arcipelago di La Maddalena

 

Si comincia dal mare, d’altronde la Sardegna è diventata famosa proprio per il colore del suo mare e uno non potrebbe sognarsi di visitarla senza aver fatto almeno una escursione per vedere dei posti che sicuramente non dimenticherà mai.

 

Il mare sardo è bello dappertutto, anche se diverso dipendendo dal punto della costa dove si trova. Diversi colori, diverso motto ondoso e differenti paesaggi. Tutta la Sardegna offre posti degni di essere visitati, ma dovendo sceglierne uno, si va sull’unicità dei paesaggi e colori: L’arcipelago della Maddalena.

 

L’arcipelago della Maddalena offre spunti a diversi tipi di escursioni, essendo la più ricercata quella fatta con i velieri. Una gita che tocca alcune delle isole più belle dell’arcipelago, come Spargi e Budelli. Dipendendo dal tragitto che si faccia si visitano posti unici come Cala Soraya e Cala Caprese, dove il mare è verde cristallino, reso ancora più brillante dalle rocce rosse che incorniciano la spiaggia.

 

Le escursioni partono sia dall’isola di La Maddalena sia dalle vicine Palau e Poltu Quatu. Questo tipo di escursione prevede il pranzo preparato mentre i partecipanti fanno il bagno in una delle spiagge dell’arcipelago, e poi viene servito a bordo.

 

Se si rientra presto, oppure si decide a dedicare a questa zona un’altra giornata, è interessante esplorare l’isola di La Maddalena in macchina. Si scoprono piccole calette che saltano agli occhi per i colori brillanti del suo mare. Si arriva fino a Caprera dove, dipendendo dall’orario, si può visitare la casa che fu di Garibaldi.

 

Caprera è collegata alla Maddalena da un ponte ed è la seconda isola dell’arcipelago per grandezza, ma da molti considerati la prima per bellezza sia delle sue coste che delle sue spiagge.

 

 

NATURA

 

Su Gorroppu

 

In Sardegna si trovano sia il più grande deserto d’Europa (Piscinas) sia il più grande Canyon europeo. Paesaggi unici che meritano di essere visitati.

 

La gola di Gorropu è lunga circa 1,5 km, sprofonda per circa 500 m e sul fondo si restringe fino ad avere una larghezza di soli 4 metri.

 

Questo tipo di escursione esige un minimo di preparazione fisica perché prevede circa 3 ore di camminata sui sassi, anche se con le scarpe adatte.

 

Ma la fatica viene ripagata. Quando si raggiunge il fondo della gola, si cammina su grandi sassi levigati e bianchi in mezzo a pareti che raggiungono 500 m di altezza. Qui il silenzio e lo stretto contatto con la natura ripagano di qualsiasi sforzo fisico fatto per raggiungere questo posto.

 

La gola di Gorropu è ricca anche di leggende, come quella che si racconta fino ad oggi nei paesi limitrofi, che dice che la gola fosse abitata dalla Tentazione e che certe persone andassero lì a dare la propria anima in cambio di ricchezze terrene. Oppure un’altra leggenda racconta che da dentro la gola si possono vedere le stelle anche di giorno.

 

 

ARCHEOLOGIA

 

Barumini

 

La Sardegna si caratterizza anche per la presenza di tanti nuraghi – costruzioni in pietra rappresentative della civiltà nuragica. Si ipotizza ci siano ancora circa 8000 sparsi per l’isola.

 

Nessun studioso è riuscito ancora a dare un ultima parola riguardante la loro funzione, ma concordano che sono stati costruiti nel II millennio A.C. (dal 1800 AC al 1100 AC).

 

La migliore escursione per conoscere dei nuraghi è sicuramente quella al Villaggio nuragico di Su Nuraxi, nel territorio di Barumini, considerato il villaggio nuragico più grande al mondo. La sua unicità gli ha reso l’onore di diventare Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, nel 1997.

 

L’area archeologica di Su Nuraxi è stata portata alla luce negli anni 50, durante gli scavi portati a termine dall’archeologo Giovanni Lilliu.

 

La struttura più antica del nuraghe è costituita da una torre centrale e tre camere sovrapposte. Più tardi, nel periodo chiamato Bronzo tardo, sono state edificate altre 4 torri unite tra loro da una conta muraria – il tutto attorno alla torre centrale. Ancora più tardi, nell’Età del Ferro, il villaggio ha ricevuto un’altra cortina muraria.

 

La differenza delle costruzioni lascia pensare che ci fosse una gerarchia sociale. Non ci sono teorie certe, ma alcuni studiosi ritengono che la parte più antica del nuraghe servisse ad uno scopo religioso mentre le torri costruite dopo avessero una destinazione di scopo militare e di magazzino.

 

L’escursione a Barumini è stata arricchita recentemente con l’aggiunta del Su Nuraxi ‘e Cresia, un altro nuraghe venuto alla luce nei recenti anni 90 mentre restauravano un antica residenza nobiliare dei baroni sardo-aragonesi, casa Zapata, che è stata costruita (nel 1550 circa) sopra l’antico edificio nuragico. Oggi la residenza è sede del Polo Museale Casa Zapata che conta con ben tre sezioni: archeologica, storico-archivista e etnografica.

 

 

Dove dormire:

 

La Maddalena – Per visitare la Maddalena un’ottima scelta è il Resort Valle dell’Erica, struttura di eccellenza che soddisfa tutte le età;

 

Su Gorropu – Per andare a Gorropu si può partire da Su Gologone, bellissimo experience hotel con attigua sorgente;

 

Barumini – Si può soggiornare nel capoluogo sardo, al moderno T Hotel, dotato anche di SPA.

 

 

Giulio Sacripanti

 

Photo credits:

Instagram @peppe.r.che.68

 

 

 

 

 

 

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