Costa Smeralda – 4 Giorni in Sardegna

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Costa Smeralda – 4 Giorni in Sardegna

 

Diventata quasi più famosa della Sardegna stessa, la Costa Smeralda nasce da una brillante idea del principe ismaelita Karim Aga Khan nel 1962. Una delle zone più povere della Sardegna diventa il suo fiore all’occhiello, portando la Sardegna ad essere conosciuta in tutto il mondo.

 

L’attuale Costa Smeralda era una zona che negli anni 50/60 aveva una sola opera pubblica in corso (la diga del Liscia) e nessuna bozza di piano urbanistico pubblico. Il progetto Costa Smeralda diventa un sistema dove, anche se a insaputa di molti, vengono messi vincoli (cosa non successa nella Costa Azzurra, nella Costa del Sol né sulla riviera adriatica) e particolari attenzioni alle infrastrutture (come i depuratori che allora erano all'avanguardia) che sono state tutte progettate e costruite dal Consorzio Costa Smeralda.

 

Il nome Costa Smeralda fu suggerito al principe dall'architetto Luigi Vietti, traendo ispirazione dalla magia cromatica di un mare trasparente profondamente insinuato in mille insenature e circondato da graniti modellati dalla natura come plastiche sculture.

 

Le strutture create da allora permettono oggi ai turisti di usufruirne e ammirare le tante bellezze presenti in questi 55km di costa.

 

Come conoscere la Costa Smeralda in 4 giorni? 

 

 

GIORNO 1 – MARE E RELAX

Il primo giorno si arriva all’aeroporto Costa Smeralda ad Olbia, si prende la macchina a noleggio direttamente lì e ci si può avviare verso una spiaggia che troviamo di strada. Nell’attesa dell’orario per il check-in ci si rinfresca nelle acqua cristalline della spiaggia Liscia Ruja (chiamata anche Long Beach). Se viene fame o sete, ci si ferma al Long Beach Cafè per uno spuntino o aperitivo.

 

Un'alternativa molto interessante potrebbe essere visitare le tombe dei giganti ad Arzachena, reperti archeologici importanti e che suscitano interessanti interpretazioni. Mauro Aresu (il più importante studioso sardo di questo argomento), dopo aver a lungo studiato questa tipologia di monumenti, afferma che le tombe dei giganti costituiscono i punti più importanti di emanazione energetica al punto tale da avere la facoltà di “guarire” chiunque si rechi o si distenda al loro interno.

 

Altrimenti, se capita di giovedì, vale visitare il tradizionale, e ormai famoso, mercatino di San Pantaleo. Ci si può trovare un pò di tutto ed è diventato un appuntamento cult tra i frequentatori della Costa Smeralda.

 

Poi ci si avvia con calma e già rilassati verso l’hotel prescelto. Doccia e si va a conoscere Porto Cervo e le sue piazzette. Negozi di alta moda, ma anche baretti e artigiani distribuiti su una cornice di mare e macchia mediterranea.

 

Si può visitare anche la Chiesa di Stella Maris, progettata da Michele Busiri Vici (dove potrete ammirare una Mater Dolorosa del '500 di El Greco – Domenico Theotocopulos, artista greco rinascimentale, e sculture di Pinuccio Sciola).

 

La sera si mangia una pizza al Pomodoro, storico locale a Porto Cervo dove potreste incrociare qualche personaggio del jet set.

 

 

GIORNO 2 – SPIAGGIA E APERITIVO AL TRAMONTO

Avete dimenticato di disinserire la sveglia? Nessun problema perché vi permetterà di respirare l’aria fresca del mattino, che in Sardegna spesso sa di elicriso (certe persone dicono di sentire il suo profumo appena scendono dall’aereo).

 

Portatevi un panino e un po’ di frutta (oppure mangiate sul baretto al mare) e prendetevi una giornata tutta dedicata al mare alla spiaggia del Pevero. Anche qui acqua cristallina e possibilità (come in tutte le altre principali spiagge) di noleggiare sdraie e ombrelloni.

 

Di pomeriggio ritorno in hotel, doccia e con la macchina ci si avvia verso Baja Sardinia, per prendere un mojito al Phi Beach, citato dal New York Times come uno dei 10 tramonti al mondo che non si può proprio perdere.

 

Dopo l’aperitivo si prosegue con la cena al Phi Beach stesso, o in uno dei localini della piacevole Baja Sardinia.

 

 

GIORNO 3 – ANCORA MARE

Ci si sveglia con calma, colazione in hotel e poi ci si avvia alla spiaggia del Principe, una delle più belle della Costa Smeralda. Si trova dopo l’hotel Cala di Volpe, a sinistra, prima di arrivare a Capriccioli. Dicono il suo nome derivi da una particolare preferenza del principe Aga Khan per questo pezzo di mare. Ci sia arriva attraverso un sentiero che porta dal parcheggio alla sabbia. L’acqua è cristallina e la sua particolare trasparenza si deve al fondale di sabbia e granito.

 

Poi si va a Capriccioli. Un angolo di Paradiso con acque azzurre e cristalline, questa spiaggia in passato ha ospitato il Billionaire on the Beach, locale cult frequentato da personaggi del jet set e turisti.

 

Di sera si va verso Porto Rotondo. Non fa parte del Consorzio Costa Smeralda ma è uno dei posti da visitare e non ci sono differenze apparenti, se non il fatto che Porto Rotondo nasce come un posto dove andare con gli amici. Non è stato un progetto commerciale all’inizio, ma un passa parola tra le persone che iniziavano a frequentare questo angolo di mare e a chiamare gli amici, che a loro volta facevano lo stesso, acquistando lì ville. Il suo porto costruito su una baia di forma tondeggiante offre l’ambiente ideale per passeggiate tra il porto e le sue innumerevoli piazzette, tra negozietti e aperitivi all’aperto.

 

 

GIORNO 4 – ALTRA SPIAGGIA, ALTRO MARE

Ci si abitua in fretta alla routine del giro delle spiagge. Si fa colazione, si mettono i bagagli in macchina e si va verso la spiaggia Rena Bianca. Anche qui sabbia bianchissima e acque trasparenti per un bagno ancora prima di lasciare la Sardegna…magari già con la promessa di tornarci presto.

 

Ana Maria Vasconcellos

 

 

 

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