Diving in Sardegna: I 10 Migliori Posti per Fare Immersioni

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Diving in Sardegna: I 10 Migliori Posti per Fare Immersioni

 

Per godersi il mare al 100% in Sardegna ci sono varie possibilità: nell’articolo sugli sport acquatici da praticare nell’Isola abbiamo visto 7 idee che vanno dallo Sci Nautico al Surf, dal SUP alla vela dal Kite Windsurf al Kayak.

 

Senza dubbio lo sport che consente di esplorare le acque, conoscere i fondali e venire a contatto con il mondo subacqueo è il Diving ovvero le immersioni in profondità.

 

Rocce e coralli, pesci e fondali: per chi lo vorrà non ci sarà più nessun segreto sottomarino.

E questo vale sia per esperti che per principianti grazie alla professionalità dei vari centri Scuba Diving sparsi in tutto il territorio sardo.

 

Per chi vuole una classifica delle migliori acque dove praticare le immersioni abbiamo fatto una ricerca ed una selezione delle migliori 10 località in Sardegna per fare Diving.

Quindi, prepariamo la maschera subacquea, la muta protettiva, le pinne, erogatore, bombola e tutto l’occorrente e partiamo!

 

 

I 10 Migliori Posti per Fare Immersioni in Sardegna.

 

  1. La Maddalena

Il Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena offre uno dei contesti più suggestivi del Mediterraneo. L’Arcipelago è composto da 7 isole maggiori e da decine di isole minori e isolotti che compongono uno scenario subacqueo ricco di colori per la morfologia e vegetazione sottomarina.

I punti di immersione nell’Arcipelago sono addirittura 30 e possono soddisfare le svariate esigenze dei praticanti: si passa da fondali più adatti per i principianti che si stanno approcciando a questo sport sino a discese ideali per i più esperti. Nella mappa vediamo alcuni punti di immersioni importanti tra cui la famosa Secca di Spargi o Washington costituita da enormi blocchi granitici erosi e circondati da massi e avvallamenti che nei punti più profondi superano di poco i 25 m.

Photo Credits: www.proteusdiving.it

 

 

  1. Santa Teresa Gallura

Uno dei contesti più rari del Mediterraneo è quello di Santa Teresa di Gallura. Inabissandosi presso gli scogli della Marmorata, una delle punte più a Nord della Sardegna, si scopre il fascino di esplorare una grande nave affondata in epoca passata. Parliamo del famoso Relitto Angelika, cargo greco di 70 metri e che si trova ad appena 18 metri di profondità.

Photo Credits: www.divingmediterraneo.it

 

 

  • Isola Rossa e Costa Paradiso

La Costa Rossa, località emergente del Nord Sardegna tra Badesi e Santa Teresa Gallura, rappresenta una interessante opzione per immergersi e conoscere una costa del Nord Sardegna ancora sconosciuta ma di una bellezza mozzafiato. Qui si possono individuare ben 33 punti di immersione a Costa Paradiso e 10 all’Isola Rossa per un totale di 43 punti di immersione.

Questi punti si caratterizzano oltre che per la caratteristica roccia rossa del luogo, anche per la presenza di stretti canyon, tunnel sabbiosi e la famosa Grotta Niedda suggestivo perché una grotta completamente chiusa e buia.

 

 

  1. Area Marina Protetta di Tavolara e Punta Capo Coda Cavallo

L’estensione di questa area è di più 15.000 ettari di mare e l’ampiezza ne fa una delle mete più gettonate per le immersioni grazie alla enorme varietà di fondali e all’incredibile fauna ittica.

I punti di immersione ricreativi sono circa 25 e le possiamo vedere raffigurate qui in questa mappa.

Da segnalare la Secca del Papa, considerata una delle più belle immersioni al mondo grazie alla presenza di cernie e dentici di taglia superiore alla media e per le gorgonie rosse e gialle (foto sotto).

Fonte: TavolaraDiving.it

 

 

 

  1. Parco Nazionale dell’Asinara

Acque incontaminate che regalano spettacoli incredibili, fondali selvaggi e ricchi di pesce.

Il Parco Nazionale dell’Asinara è stato perimetrato come tale nel 2002 e grazie alle misure più restrittive di salvaguardia ambientale si sono potute preservare maggiormente i siti incontaminati.

Sono stati individuati 12 siti di immersioni nel Parco dell’Asinara e uno dei più noti è il Costone dei Tamburi: una immersione facile dove è possibile ammirare quanto di meglio il mare possa offrire: branchi di barracuda, saraghi e salpe che si incrociano con cernie brune di tutte le dimensioni. Inoltre canyon, piccole gole e pozzi con dentro murene e tanto altro.

 

  1. Ogliastra

Le immersioni in Ogliastra vanno da Orosei (anche se è territorio della Baronia) sino a Barisardo e Marina di Gairo. Le acque blu dell’Ogliastra vi sorprenderanno conspettacolari fondali variegati per tipologia, morfologia e per i popolamenti che vi abitano.

Fondali calcarei, granitici, propaggini basaltiche e plateau di arenaria si alternano ad immense distese di sabbia ricoperte da praterie di Posidonia oceanica, testimone della limpidezza di questo mare.

 

 

  1. Area Marina di Capo Carbonara e Villasimius

Tappa quasi obbligata per gli amanti del sub è Villasimius: più di 20 siti di immersione tra i quali spicca la Secca di Santa Caterina ad ovest dell’Isola dei Cavoli. 30 metri di profondità dove si incontrano pesci piccoli, dentici, ricciole, grosse orate, cernie, saraghi

Tra le immersioni ricreative segnaliamo la Madonna del Naufrago, dove è possibile ammirare la statua sommersa di una donna che tiene in braccio un bambino: un po’ inquietante ma di sicuro molto suggestiva.

 

 

  1. Pula e Chia

Quasi 50 immersioni differenti, la particolarità sono senza dubbio le immersioni ricreative archeologiche tra cui le Anfore di Nora, percorso con resti di barche fenicee, puniche e romane.

Inoltre relitti di faraglioni e blocchi rocciosi dove nasceva la più antica città sarda Nora.

Spostandoci verso Chia invece passiamo a immersioni tra canyon di roccia granitica di 6 e 7 metri congrotte percorribili con all’interno aragoste e gamberi.

 

 

  1. Area Marina Protetta Penisola del Sinis e Isola Mal di Ventre

Tratti di costa quasi unici e pregevoli con sabbia con granuli di quarzo e imponenti falesie.

Qui segnaliamo 2 punti di immersioni spettacolari: Secca del Libeccio, piattaforma di basalto con fratture e spaccature che creano passaggi per i pesci, e la Secca (o Scoglio) del Catalano, grande secca granitica che arriva a 20 metri di profondità con una parete incredibile composta da spugne viola a canne d’organo, spugne rosse e gialle, finto corallo a forme di vita varie. Risalendo ci si imbatte in cernie, saraghi e barracuda.

 

 

  1. Area Marina Protetta Capo Caccia, Alghero

In questa area Nord Ovest della Sardegna è possibile ammirare le affascinanti falesie calcaree di Capo Caccia e Punta Giglio. Le caratteristiche principali di questo ambiente sommerso sono la presenza di grotte e caverne sommerse, numerosi colori e forme di vita e la presenza del corallo rosso che si crea tipicamente in ambienti bui.

E ovviamente la grotta sommersa più grande del Mediterraneo non può che trovarsi qui, in queste acque, e si tratta della Grotta di Nereo, lunga circa 300 metri e vero e proprio santuario per i sub.

Nella foto vediamo l’apertura superiore della Grotta.

 

 

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Giulio Sacripanti

 

 

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